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Londra i 3 stelle parlano italiano

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Anche quest’anno Gordon Ramsay a Londra con il ristorante principale in Hospital Road e la cucina affidata all’italianissimo Simone Zanoni mettono daccordo tutte le guide nazionali, che nella maggior parte dei casi hanno espresso giudizi contrastanti, vedi il Foliage al Mandarin Hotel con una stella, a pari merito con il tristellato di Bray: Waterside Inn. E’ il classico caso definito "maltrattato di lusso", infatti Michel Roux, di evidenti origini francesi, pur essendo stato assieme al fratello Albert il primo promotore dell’alta cucina oltremanica a Les Miserables Gavroche nel centro di Londra, non viene preso in considerazione dalla speciale selezione "francais" Gault Millau, che però elogia il vicino e più inglese di tutti: Blumenthal Effettivamente Heston nel suo laboratorio, ex pub, in maniera molto originale, in un ambiente minimal, contrappone ai conservatori dietro l’angolo, una cucina moderna che attira bongustai da ogni continente, già abituati alle innovazioni di quelli che potremmo definire "appartenenti alla famiglia dei chemical brothers": Ferran Adrià e Michel Bras. Guide a parte concedetevi una notte in locanda e 2 giornate con pranzi e cene qui in Berkshire, 5 minuti di taxi dalla stazione di Mainhead e apprezzerrete questo villaggio sulle rive del Tamigi con doppio ristorante gastronomico, tanto caro alla Regina e popolato maggiormante dai clienti che dagli abitanti! Per completare il soggiorno sempre a Bray di fronte al Fat Duck c’è il nuovo pub di Heston Blumenthal, l’Hind’s Head Hotel, fresco di Bib Gourmand e se vi piace l’idea e non temete la guida a sinistra a 35 km. in direzione Oxford potete anche avventurarvi a Britwell Salome in un Pub con tanto di stella, si chiama: The Goose. Anche il noto personaggio televisivo Gordon Ramsay, un pò come Vissani da noi, non viene trattato bene dalla Gault Millau, che giudica il tre stelle allo stesso livello del sempre suo, Angela Hartnett’s Menu. Tom Aiken invece, nonostante faccia pagare al momento del ricco conto i posacenere sottratti come souvenir, viene giudicato con 18/20 dai francesi che molto probabilmente non sono affetti da cleptomania. E’ comunque molto interessante vedere che a Londra i grandi cuochi sono orientati a diffondere i propi concetti rinuncianto anche a più stelle ed elargendole a più locali. Marco Pierre White ad esempio ora ha 4 ristoranti con una stella ciascuno, tre di questi addirittura con cucine diverse nello stesso edificio, in Greek street, il suo ex primo cuoco Ramsay invece preferisce ancora gli hotel, occupandosi dei mitici Claridge’s, Savoy, Berkeley e Connaught. Anche gli "italiani" come Zafferano, Locanda Locatelli e la nuova stella Assaggi a Portobello non vanno oltre la singola, alla pari degli etnici. L’indiano Zaika, pur mantenendo un buon livello, ha perso il gallone a causa della dipartita dello chef originario di Mumbai Vineet Bhatia, anche lui spesso in tv, che ha aperto in Chelsea il suo delizioso Rasoi. Và detto che dietro a tutto ciò c’è il nome dell’italiano Claudio Pulze, che potrebbe non dirvi nulla, ma è il vero artefice da oltre 30 anni a Londra, del successo dei cuochi che finora abbiamo elencato, grazie a lui ora moltissimi hanno potuto aprire un proprio ristorante e non sarà l’ultimo anche Umberto Vezzoli, molto conosciuto a Roma, che dallo scorso natale guida le cucine dell’ex Petrus, di fianco al Ritz, ribattezzato Fiore. Un solo anno di vita invece per il nostro amico Cipriani, che anche ha London ha ricreato in spazi più ampi l’atmosfera dell’Harry’s Bar veneziano, in Davies Street, affollato da vip e billionaire Pure la Baglioni Hotels è rappresentata in versione 2000 dalle parti dei giardini Kensington con il Brunello. Altre novità sempre in zona, fra una griffe e l’altra, sono la stella al giapponese Umu, design mozzafiato e cantina hi-tech a vista, che oltre ai grandi cru internazionali propone pure una carta con oltre 300 sake, oppure poco distante in Conduit street per gli amanti del glamour al " 9" c’è Sketch, che la Gault Millau a Londra al primo assaggio giudica 17/20 e che a parte il "gastronomico" del primo piano, allo stesso indirizzo propone fin dal mattino una deliziosa Pasticceria e Galleria, il ristorante con bar-privè per soli uomini. A proposito una vera chicca, in Knightbridge, per chi volesse alloggiare nell’albergo dove fu arrestato Oscar Wilde, c’è il Cadogan e relativo ristorante Mes’anges.

Potrà sembrare strano ma a Londra il migliore Hotels Gourmet è il Capital a 4 passi esatti da Harrod’s, che propone la cucina del francese Eric Chavot. Le camere invece sono "very british", niente male fra un acquisto e l’altro, nei vicini magazzini e negozi della Sloane, approfitare delle degustazioni di cherry o cioccolato, offerte alla reception. Gli altri 2 stelle sono il Pied a Terre, bruciatosi alla fine del novembre scorso, che riaprirà ad agosto, The Square in Bruton street e Le Gavroche. Unica presenza irlandese Patrick Guilmaud a Dublino.

Stellati Michelin Uk & Irlanda

media

Bongusto

1) Gordon Ramsay ***

100

***

2) Fat Duck ***

98

***

3) Winteringham Fields **

97

***

4) Le Manoir aux Quat’Saisons **

93

**

5) Gidleigh Park **

92

**

6) Waterside Inn ***

89

**

7) Foliage *

89

**

Pied a Terre **

89

**

Aubergine *

89

**

8) Tom Aikens *

88

**

9) Hibiscus **

88

**

Le Champignon Sauvage**

88

**

10) Le Gavroche **

88

**

11) Capital *

87

**

12) Andrew Fairlie *

86

**

Patrick Guilbaud ** (IR)

86

**

13) Northcote Manor *

85

**

Locanda Locatelli *

85

**

14) Sketch *

85

**

Petrus *

85

**

Zafferano *

85

**

15) The Square **

83

*

16) Vineyard *

82

+

Hambleton hall *

82

*

Midsummers House **

82

*

J.Sheekey

-

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di Elio Crociani guida@bongusto.net



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