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Il Licopene

  Il Licopene e' il principale responsabile del colore rosso del pomodoro maturo e di altri pigmenti gialli e rossi caratteristici di alcuni frutti e verdure, quali per esempio il cocomero, la papaia, l’uva, il pompelmo rosa e l’albicocca.
Il Licopene possiede un’altissima capacita' antiossidante e antiradicali liberi. Da tempo si conosce l’importanza degli antiossidanti nell’agire contro l’invecchiamento cellulare e la proliferazione cellulare causa di molteplici malattie degenerative, quali i tumori e alcune patologie cardiovascolari. Alcuni autori (1-2) hanno riportato che un consumo abbondante di pomodoro e suoi derivati e' inversamente correlato con il rischio di insorgenza di diversi tumori. Inoltre sono stati svolti altri approfondimenti riguardo agli effetti benefici del Licopene sia nell’ambito delle malattie infettive, sia nei disturbi dermatologici. 

Struttura e biodisponibilita' del Licopene

Nel pomodoro il Licopene in seguito alla maturazione del frutto va a sostituire la clorofilla. Il Licopene viene definito chimicamente un carotenoide aciclico lineare caratterizzato da 11 doppi legami coniugati e, a differenza del b-carotene, non e' provitaminico A, cioe' non viene trasformato nell’organismo in in vitamina A. In natura il Licopene si trova sotto forma strutturale di isomeri di tipo “trans” e, in particolare, nella frutta e nella verdura fresca la sua percentuale risulta essere di 30 mg per Kilo. Nell’osservazione dei metodi di lavorazione del Licopene, con particolare attenzione al riscaldamento, e' stato dimostrato che la sua struttura viene modificata portando alla formazione di isomeri di tipo “cis”, che sono stati valutati maggiormente assimilabili dall’organismo umano, mostrando cosi' una maggiore biodisponibilita'. Inoltre la quantita' di Licopene in tutti i derivati trattati del pomodoro risulta essere molto alta (100-150 mg per Kilo) superando i livelli relativi alla quantita' nei pomodori rossi freschi. Dunque nella preparazione culinaria o industriale la struttura del Licopene e' apparsa molto stabile anche rispetto a quella della vitamina C.
L’organismo umano non e' in grado di sintetizzare il Licopene, ma una volta assunto si ritrova in concentrazioni piu' alte nel fegato, nei testicoli, nelle ghiandole surrenali e nella prostata. Assumere ogni giorno attraverso i pasti una piccola quantita' di Licopene (50-100 mg) per almeno 30 giorni protegge le lipoproteine dall’ossidazione, purche' l’organismo disponga di quantita' normali di vitamina E. L’accumulazione del Licopene nell’organismo lo difende anche nei periodi in cui eventualmente non e' possibile assumerlo. L’aggiunta di flavonoidi potenzia inoltre l’attivita' antiossidante del Licopene.
La biodisponibilita' per l’uomo del Licopene e' fortemente influenzata dalla concomitante presenza di lipidi nella dieta, in quanto questi hanno un ruolo fondamentale di estrazione dei carotenoidi dalla fase acquosa con formazione di micelle miste, attraverso le quali i carotenoidi vengono assorbiti dagli enterociti e trasferiti ai tessuti in modo automatico come lipofili.
I chilomicroni nell’intestino sono i responsabili del trasporto del Licopene e di altri carotenoidi, attraverso i vasi linfatici, dalla mucosa al sangue.

Attivita' del Licopene 

e' stato dimostrato che rispetto ad altri carotenoidi il Licopene possiede un’altissima capacita' antiossidante e antiradicali liberi e questa sua funzione lo rende una sostanza molto interessante relativamente alle sue molteplici applicazioni terapeutiche.  Il Licopene, come antiossidante, interviene a intrappolare l’ossigeno facendo diminuire le mutazioni nel Test di Ames. Inoltre il Licopene inibisce la crescita delle cellule cancerogene interferendo con l’aumento dei fattori di ricezione del segnale e l’avanzamento del ciclo cellulare senza causare alcun tipo di effetto tossico o di apoptosi cellulare. e' stato osservato inoltre che la combinazione di bassi livelli di Licopene con la 1,25-diidrossivitamina D3 era sinergica agli effetti sulla proliferazione cellulare e agli effetti di differenziazione sulla progressione del ciclo cellulare nel delimitare le cellule HL-60 della leucemia promielocitica, condizionando alcune interazioni a livello nucleare o subcellulare. Il Licopene e la luteina interagiscono sinergicamente come antiossidanti e cio' potrebbe essere correlato al posizionamento dei diversi carotenoidi nelle membrane (6).
Nel 1997, a Chicago, e' stato effettuato uno studio in cui venne misurata la quantita' di Licopene e altri carotenoidi nel sangue di 578 uomini con cancro della prostata, e i dati vennero confrontati con quelli ricavati dall’analisi di 1294 individui sani. Mentre gli altri carotenoidi erano ugualmente presenti negli soggetti ammalati e in quelli senza cancro, il Licopene era molto basso nei pazienti con cancro alla prostata. Piu' grave era il cancro, piu' basso era il livello di Licopene ematico. L’ipotesi avanzata e' che si ammalano piu' facilmente e piu' gravemente gli individui che non assumono sufficienti quantita' di Licopene e che la somministrazione giornaliera di estratti di pomodoro potrebbe ridurre significativamente il rischio di avere un cancro alla prostata. Studi molto recenti sulle cellule umane e animali hanno individuato la funzione del gene 43 nel regolare l’azione del Licopene che interviene a migliorare la comunicazione a livello delle porte di giunzione intercellulari (GJC). La GJC e' deficitaria in molte forme di tumori e il ripristino di questa funzione e' associato a una riduzione della proliferazione cellulare (7).
Il tumore dell’apparato digestivo (cancro dell’esofago, dello stomaco, del colon, del retto) e' tra i piu' frequenti in tutto il mondo e presenta caratteristiche eziologiche e processi biologici molto particolari. Uno dei primi studi che hanno esaminato il ruolo del Licopene nella prevenzione del cancro all’esofago e' stato svolto nell’Iran del Nord dove questo tipo di patologia e' fortemente diffusa. Venne dimostrato che il suo consumo settimanale in un gruppo di soggetti presi in esame era associato alla riduzione del rischio di tumore all’esofago del 40% (8).
Piu' di recente un altro studio di controllo svolto in Italia ha riportato che il consumo settimanale di sette o piu' porzioni di pomodori in un gruppo campione, rispetto a un altro campione che ne consumava solo due porzioni settimanali, era associato a una riduzione del rischio di cancro del 50% (9).
Inoltre e' stato valutato che alte concentrazioni di Licopene nel sangue sono asso
ciate a una diminuzione del rischio di cancro alla mucosa gastrica (10). Buoni risultati nell’applicazione sull’organismo umano sono stati ottenuti anche nel tumore al pancreas che risulta essere una patologia di oscura eziologia e particolarmente devastante a causa del suo insidioso innestarsi, che viene individuato solo a stadi avanzati, e che mostra una irrilevante risposta positiva alle terapie mediche. Anche per questo tipo di neoplasia e' stato rilevato che i soggetti con piu' alti livelli di Licopene nel sangue avevano una probabilita' cinque volte inferiore di sviluppare un tumore al pancreas (11).
Uno studio di controllo svolto su un campione di donne con neoplasia cervicale intraepiteliale (12) ha dimostrato che il Licopene e' risultato il solo carotenoide che interviene a ridurre il rischio di tumore alla cervice. Per quanto riguarda l’azione sul tumore alla mammella possiamo sottolineare i dati emersi da una ricerca effettuata su un campione di topi, trattati con 7,12-dimetil-benzantracene (DMBA), che avevano manifestato questo tipo di patologia. Ai topi era stato somministrato olioresina di pomodori ricchi di Licopene attraverso iniezioni intraperitoneali effettuate nelle due settimane precedenti all’esposizione di DMBA e per un periodo di 16 settimane successive alla formazione del carcinoma. Questi topi, rispetto a quelli del gruppo di controllo, svilupparono un numero inferiore di tumori e con un volume minore (13).
Uno studio realizzato su cellule in coltura riporta che il Licopene inibisce la proliferazione di cellule cancerogene mammarie MCF-7 (14).
I disturbi cardiovascolari risultano essere tra le principali cause di mortalita' nella maggior parte dei paesi industrializzati. Il Licopene come importante antiossidante agisce anche contro l’ossidazione del Colesterolo LDL che e' considerata una delle cause piu' rilevanti nella formazione della placca ateromasica responsabile a sua volta di vari disordini vascolari quali per esempio l’ostruzione delle arterie coronariche, le arteriopatie in genere e quindi un eventuale inizio e sviluppo dell’arteriosclerosi. e' importante sottolineare, dunque, la potenziale azione di questa sostanza nel prevenire infarti e ictus. Un’altra possibile applicazione del Licopene e' rappresentata dall’azione protettiva che esso esercita sulla pelle in caso di lunga esposizione ai raggi UV. L’esposizione alla luce ultravioletta, e quindi anche al sole, provoca effetti sia a breve che a lungo termine. A lungo termine si hanno degli effetti sicuramente non graditi, come per esempio l’invecchiamento cutaneo, che purtroppo puo' aumentare anche il rischio di sviluppare alcune forme di tumori epiteliali. Oggi si sa pero' che gli effetti nocivi dei raggi ultravioletti sono causati in parte dalla formazione di specie reattive dell’ossigeno, dallo stress ossidativo e dall’azione dei radicali liberi, i quali possono danneggiare la struttura del DNA delle cellule, cprodurre la perossidazione dei lipidi, e causare danni alle membrane cellulari. Inoltre e' stato dimostrato che i raggi UV provocano una riduzione dei livelli ausare un’alterazione delle proteine e delle attivita' enzimatiche, di carotenoidi nel plasma. Per questi motivi e' ipotizzabile che l’assunzione di Licopene, grazie alla sua elevata azione antiossidante, possa essere un importante mezzo di difesa per la nostra pelle nei confronti del fotoinvecchiamento e di eventuali processi di cancerogenesi.
Uno studio svolto su pazienti risultati positivi al test dell’HIV ha mostrato che le concentrazioni nel siero di Licopene, a-carotene e b-carotene erano basse in particolare in quei soggetti che presentavano infezioni piu' gravi con un numero inferiore di cellule CD4+ “helper” (15). Ridotte concentrazioni di Licopene nel siero sono state osservate nei bambini affetti da HIV.
Nonostante sia impossibile affermare che il Licopene intervenga a ridurre il rischio di contrarre HIV, e' invece possibile sostenere che l’abbassamento delle concentrazioni di antiossidanti nel sangue, possa essere associato a fenomeni metabolici caratteristici dell’infezione da HIV. 
Essendo oramai accertata l’azione antiossidante del Licopene e' interessante infine ricordare il ruolo che puo' assumere nel prevenire danni ossidativi del Sistema Nervoso Centrale che spesso sono causa dell’instaurarsi di patologie neurologiche quali l’Alzheimer e il morbo di Parkinson.

Conclusioni sul licopene

Come e' stato possibile osservare e' opinione diffusa che gli effetti benefici del Licopene siano molteplici e che le controindicazioni all’assunzione di questa sostanza praticamente inesistenti. Ci sentiamo quindi in grado di affermare che una dieta ricca di Licopene puo' essere consigliata a tutte le eta', a partire dai dieci mesi di vita, poiche' la prevenzione di alcune patologie e' condizionata anche da un’alimentazione equilibrata in grado di fornire all’organismo tutte quelle sostanze nutritive e protettive che possono intervenire a migliorare la salute e il benessere fisico, e quindi la qualita' della vita di ogni individuo. BIBLIOGRAFIA SUL LICOPENE



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